Chat e disturbi del comportamento alimentare

Avreste mai pensato che una chat di gruppo possa essere d’aiuto a genitori e coppie con figli che soffrono di disturbi alimentari?

Un’interessante studio cerca di rispondere a questa domanda.

L’Università di Chicago, guidata dal dottor Roslyn Binford Hopf, nel 2013 ha condotto uno studio, durato due anni, per capire se genitori e/o coppie con figli (in un’età compresa tra i 10 e i 19 anni) che soffrono di disturbi alimentari, possano sentirsi più incoraggiati e meno angosciati condividendo la loro esperienza con persone nella loro stessa situazione.

In casi di anoressia, bulimia nervosa e altri disturbi del comportamento alimentare, il supporto familiare è fondamentale; talvolta, però, i familiari si sentono afflitti e isolati, risultando i primi ad aver bisogno di aiuto.

I ricercatori hanno elaborato una procedura semplice per permettere ai partecipanti di interagire. Mediante l’utilizzo di uno username e di una password, i soggetti accedevano ad una sessione di chat. Le sessioni previste erano 15, ciascuna di 90 minuti. Esse servivano per esprimere stati d’animo, sensazioni, metodi per affrontare la difficile situazione, difficoltà incontrate nel corso della terapia, consigli e opinioni.

In questa ricerca, le persone che hanno partecipato all’esperimento hanno fatto da ‘spalla virtuale’ e a loro volta sono state aiutate, mostrando di non sentirsi più sole e di non abbattersi nei momenti di crisi.

Il connubio tra patologie, terapie e internet risulta interessante e utile e può fungere da spunto per ricerche future.

 

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