BINGE-EATING E BODY IMAGE

Il BED (binge-eating disorder) è un disturbo del comportamento alimentare.

Il disturbo si caratterizza per le abbuffate ricorrenti e fuori dal proprio controllo.

Tipicamente i criteri diagnostici del BED non tengono conto degli elementi relativi all’immagine corporea (body image).

Tuttavia, pare che alcune persone con BED abbiano anche un disturbo dell’immagine corporea.

Pertanto, è stato condotto uno studio pilota per verificare l’efficacia di una terapia cognitivo-comportamentale per superare il disturbo dell’immagine corporea in persone con BED.

La terapia consiste in diverse  sessioni di gruppo  ed individuali di 60 minuti.

In ciascuna sessione si tenta di discutere e ristrutturare i pensieri disfunzionali sulla propria immagine corporea.

Inoltre, si può adottare la tecnica della distorsione di foto. Le persone modificano una loro foto al pc, indicando la dimensione del loro corpo: attuale, percepita e ideale.

Recenti studi hanno verificato che la terapia cognitivo-comportamentale risulta efficace e di supporto in pazienti sovrappeso con BED e disturbo dell’immagine corporea.

In particolare, la terapia incrementa la motivazione dei pazienti a perder peso e/o a modificare la loro percezione corporea, rendendola più realistica.

In casi di BED e altri disturbi alimentari la terapia psicologica è funzionale per il superamento del problema e l’inizio di un nuovo percorso di benessere.

Dr.ssa Annamaria Giancaspero

Racconto di una bulimica

Questa è la storia di Alice. Alice ha 42 anni, non è sposata ed è molto brava nel suo lavoro tanto che ha appena completato con successo un suo progetto. Alice non si abbuffava più da circa 2 anni ma la felicità mista alla delusione per aver terminato il suo progetto e l’invito ad un matrimonio, la fecero ricadere nelle sue vecchie abitudini alimentari.

Alle prove della festa del matrimonio, Alice trascorse la maggior parte del tempo mangiando: cominciò con pasta, affettati, panini, pane, pollo fino ad ottenere ciò che desiderava di più, ovvero lo zucchero. Alice divorò diversi pezzi di torta, dei biscotti e altri dolci e si allontanava spesso per evitare di essere vista e scoperta. Da quella sera, Alice ricominciò ad abbuffarsi proprio come 15 anni prima, riprese a fumare e fu spinta a sottoporsi ad ore ed ore di esercizio fisico intenso per smaltire le calorie accumulate durante le abbuffate.

La storia di Alice è un esempio di Bulimia Nervosa, un disordine del comportamento alimentare che comprende abbuffate di cibo seguite poi da comportamenti compensatori mirati ad eliminare le calorie appena assunte. I comportamenti compensatori comprendono l’uso di lassativi, il vomito autoindotto e, talvolta, digiuno o eccessivo esercizio fisico.

Quando, invece, un individuo non compensa l’eccesso di alimentazione si parla di Disturbo da Alimentazione Incontrollata.

In questi casi è possibile intraprende una terapia psico-alimentare che permetta di capire l’origine del disturbo, cambiare le proprie abitudini, rivalutare il proprio rapporto con il cibo e imparare a nutrirsi correttamente.

Il rapporto che si ha con il cibo è spesso indice di insoddisfazione personale, di bassa autostima, di insuccessi, di mancanze e altro ancora: tutti ostacoli che, con pazienza, determinazione, tenacia e voglia di cambiamento, possono essere superati.

Fonte: DSM- IV -TR, Casi clinici