Il cibo, oltre a nutrirci e garantirci di sopravvivere, è anche espressione dei tratti di personalità.
Il cibo, dunque, rappresenta chi siamo. C’è chi è un tipo ‘dolce’ o chi ‘salato’ e ad ogni categoria corrispondono delle caratteristiche personali.
Le preferenze alimentari, oggi, sono davvero tantissime… vegetariani, pescetariani, carnivori, vegani: ce n’è per tutti i gusti.
Mentre prima queste scelte erano elitarie, adesso invece riguardano un numero sempre maggiore di persone.
Molte di queste scelte, però, dipendono dalla psiche e dalla genetica.
Ad esempio, da neonati si sviluppa la preferenza per i sapori dolci grazie all’assunzione del latte materno, dolce e tiepido.
Negli ultimi anni si è registrato un maggior interesse da parte degli psicologi di indagare il rapporto con il cibo. Le ricerche hanno rilevato delle correlazioni tra il carattere delle persone e i gusti alimentari.
Pare che chi prediliga i cibi dolci manifesti un ‘effetto bontà’ ovvero sia collaborativo,emotivo, disponibile, più attento agli altri. Chi invece preferisce il salato, sembra essere più intraprendente, estroverso ed indipendente.
Inoltre, il modo in cui mangiamo (vorace o meno) è un indizio su come si faccia l’amore. E non stupisce il fatto che il valore del cibo possa essere introdotto anche nelle performance sessuali.
La parola cibo non può semplicemente tradursi nel verbo ‘mangiare’ ma è qualcosa di più complesso e soprattutto personale.
Fonte: Focus