BINGE-EATING E BODY IMAGE

Il BED (binge-eating disorder) è un disturbo del comportamento alimentare.

Il disturbo si caratterizza per le abbuffate ricorrenti e fuori dal proprio controllo.

Tipicamente i criteri diagnostici del BED non tengono conto degli elementi relativi all’immagine corporea (body image).

Tuttavia, pare che alcune persone con BED abbiano anche un disturbo dell’immagine corporea.

Pertanto, è stato condotto uno studio pilota per verificare l’efficacia di una terapia cognitivo-comportamentale per superare il disturbo dell’immagine corporea in persone con BED.

La terapia consiste in diverse  sessioni di gruppo  ed individuali di 60 minuti.

In ciascuna sessione si tenta di discutere e ristrutturare i pensieri disfunzionali sulla propria immagine corporea.

Inoltre, si può adottare la tecnica della distorsione di foto. Le persone modificano una loro foto al pc, indicando la dimensione del loro corpo: attuale, percepita e ideale.

Recenti studi hanno verificato che la terapia cognitivo-comportamentale risulta efficace e di supporto in pazienti sovrappeso con BED e disturbo dell’immagine corporea.

In particolare, la terapia incrementa la motivazione dei pazienti a perder peso e/o a modificare la loro percezione corporea, rendendola più realistica.

In casi di BED e altri disturbi alimentari la terapia psicologica è funzionale per il superamento del problema e l’inizio di un nuovo percorso di benessere.

Dr.ssa Annamaria Giancaspero

CIBO E AUTOCONTROLLO

L’autocontrollo è fondamentale, soprattutto quando si parla di comportamento alimentare.

Se non si è in grado di esercitare il controllo sulle proprie scelte alimentari e non si regola il proprio comportamento alimentare, sarà difficile creare delle nuove abitudini e avere successo in un percorso  di perdita di peso.

I meccanismi di controllo vengono regolati in una parte specifica del nostro cervello che è la corteccia prefrontale laterale.

Una recente ricerca ha dimostrato che negli esseri umani il controllo del peso corporeo dipende dall’attivazione delle regioni cerebrali coinvolte nell’autocontrollo e nellautoregolazione.

Sembra che anche il successo di una dieta ( regime alimentare) dipenda dall’attivazione di queste regioni.

Per giungere a queste conclusioni è stata condotta una ricerca che prevedeva di effettuare una risonanza magnetica (RM) a 24 persone che seguivano un percorso dimagrante.

Durante la risonanza, ai soggetti venivano mostrate immagini di cibi ipercalorici e gustosi e immagini di un paesaggio.

Grazie a questa tecnica di neuro-immagine si è registrata una maggiore attivazione della corteccia prefrontale laterale nei soggetti che stavano registrando maggiore successo a perdere peso.

Questo dato dimostra, in questi soggetti, una migliore capacità di autocontrollo e di motivazione a non riprendere le vecchie abitudini alimentari.

I ricercatori concludono sostenendo che una delle possibili variabili che potrebbe interrompere il meccanismo di controllo è lo stress.

Lo stress è spesso la causa degli eccessi alimentari; pertanto, è bene rendersi conto se si sta attraversando una fase difficile e stressante che potrebbe avere un impatto negativo sulle capacità di autocontrollo.

Autocontrollo e autoregolazione rappresentano due meccanismi importanti per condurre una vita equilibrata.